Già nel 1997 entrò in vigore il primo regolamento riguardante i Novel Food, ovvero quegli alimenti non consumati in maniera massiva nell’Unione europea: grazie ad esso, ad esempio, la Quinoa è entrata a far parte dei prodotti oggi di largo consumo.
Il regolamento prevede che per poter commerciare nuove derrate sia necessaria l’autorizzazione di Bruxelles, previa approvazione dell’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare).
I pareri EFSA sono legati ad alcuni parametri tecnici, come la valutazione del processo di produzione e i dati sulla composizione del prodotto, ma anche a studi di sicurezza e nutrizionali, come, ad esempio, gli usi e i livelli di assunzione prevista, le informazioni tossicologiche ed eventuali problemi di allergie.
Una volta effettuata questa valutazione di sicurezza, la palla passa nuovamente alla Commissione europea e agli Stati membri, che decidono se autorizzare l’alimento e in che modo, per esempio normando l’etichettatura.